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Crosby & Nash: armonia senza fine (intervista, 2004)


E' stato un viaggio tortuoso, ma David Crosby e Graham Nash sono ancora compagni d'anima. Abbiamo parlato ad entrambi dei loro stratosferici successi e delle terribili cadute. "Non penso che David avesse mai pensato veramente di morire" afferma un pensieroso Graham Nash, "ma ho perso i mio amico sul sentiero. All'improvviso mi sono girato e non stava facendo pipì dietro la quercia, come faceva prima." Come le amicizie strette, quella di Nash e David Crosby si è allargata al di là di ogni limite. Non solo quando Crosby preso nella spirale di cocaina ed eroina fu imprigionato in Texas nella metà degli anni ottanta. "Penso che tutti si aspettavano la telefonata della mia morte" ammette Crosby "E Graham era preoccupato più di tutti gli altri, perché mi voleva bene più di quanto gli altri facessero. Praticamente gli ho fatto attraversare l'inferno". Oggi, 37 anni dopo dalla loro prima collaborazione, fianco a fianco su un divano sgualcito nella Simphony Hall di Birmingham, i due più grandi cantanti armonici del pianeta, sembrano la coppia perfetta. Entrambi sessantatreenni Nash è invecchiato elegantemente, rimanendo snello, di buone maniere. Crosby rispecchia una vita di impulsi libertini, è più grosso e largo, ma gli occhi possiedono il medesimo luccichio diabolico che ai tempi attirò tutti, da Joni Mitchell a Grace Slick. Da quando nel novembre del 1994 subì un trapianto di fegato che gli salvò la vita, è costretto a prendere quotidianamente dei medicinali per mantenersi in piedi negli affari e nonostante conviva anche con il diabete, l'ultima decade sembra essere la più prolifica di tutte. "Dare al ragazzo una seconda possibilità" sorride Nash "e guardarlo partire". Rispettivamente capogruppo degli Hollies e dei Byrds, Nash e Crosby erano all'avanguardia della rivoluzione pop degli anni 60. Nel giugno del 1966 Cass Elliot li fece incontrare, entrambi erano irrequieti. Nash desideroso di esplorare le nuove possibilità dell'LSD e la psichedelica, si sentiva frustrato tra gli inamidati limiti degli Hollies mentre il prepotente Crosby era imbarcato in una forte lotta con i Byrds poiché il cantautore e caposaldo del gruppo, Gene Clark, se ne era andato a marzo. Crosby e Nash andarono subito d'accordo anche se non suonarono insieme che due anni più tardi quando incontrarono Stephen Stills. Nash, appena arrivato all'aeroporto di Los Angeles ("ho ritirato i miei bagagli, sono uscito, mi sono arrampicato alla palma più vicina e ho giurato di non tornare più in Inghilterra", ricorda) Cass lo portò da Crosby dove lui lo trovò spaparanzato su di un divano con un vassoio di erba in grembo intento a preparare spinelli. "Fu un'amicizia istantanea, dice Nash, anche se, sulla carta, non avrebbe potuto funzionare". Cosa esattamente vide nel ricco ragazzo di Hollywood la classe lavoratrice di Salford? "Culturalmente lui era molto diverso da me - ricorda - ero stato in genere di affari di spettacolo con gli Hollies che, per esempio, un fotografo aveva l'esigenza di fotografarci sorridenti mentre ci affacciavamo tutti in fila da una porta e noi lo facevamo!" Crosby avrebbe detto: "Che cosa state facendo? Andate a farti sfottere! Perché date sempre fastidio? Ma non c'era nessuna differenza musicale tra noi. Sapevo che lui era molto serio nella sua musica, che i Byrds erano una grande band e le cose principale che mi attiravano nella loro musica erano di David. E Crosby assunse Nash: "Grande senso dell'umorismo, amore per la musica integrità personale ed enorme, curiosa anima" dice "questo era un tipo che voleva capire ogni cosa; un uomo del Rinascimento. Lui era ed è tuttora costantemente curioso, costantemente in crescita". "Era tutto basato su un senso di meraviglia-aggiunge Nash-perché, anche se lui veniva da Santa Barbara e io dal nord dell'Inghilterra, avevamo la stessa voglia di divincolarci dai genitori e dalla società come ogni teenager ha. L'ho subito riconosciuta in lui". 
"In qualsiasi situazione ci trovassimo, volevamo andare nella medesima direzione" dice Crosby. "Oppure entrambi la rifiutavamo. Volevamo trovare la nostra strada. Era anche un grande momento storico. C'era una cultura musicale in crescita, molto viva. Ciò fu irresistibile per Graham.Gente da tutte le parti che usciva dal guscio espandendo e sintetizzando nuovi generi di musica, in gran parte a causa dei Beatles. Fu un grande momento di enorme crescita e libertà per noi due. Stilisticamente e commercialmente la coppia trova la sua perfetta fusione con l'ex dei Buffalo Spriengfield, Stills. Con i suoi acustici arpeggiati e le armonie cristalline, nel 1969 il debutto di Crosby, Stills e Nash - poco prima di Woodstock- era il massimo dell'espressione di quell'appasionato ottimismo hippie, la colonna sonora alla controcultura di ogni privato Shangri-la. Per una generazione americana allo sbando e Nixon, inni come "Long time gone" e "Almost cut my hair" (quest'ultima di Neil Young dall'album del 1970 Dejà Vu) provocarono articolate proteste. Gli anni che seguirono, comunque, furono sabotati dagli ego, droghe e riunioni fallite. Nonostante tutto Crosby e Nash stettero uniti. Poi ci fu il problema di Crosby con la droga (che includevano sequestro di droghe e,una volta, cocaina freebase in aereo con una torcia di propano). Nash ha sempre tentato di toglierlo dall'abisso, ma sembrava volesse morire. Poi, alla metà degli anni 90, la vita di Crosby subì un'altra svolta drammatica. "Il 1994 è stato un brutto anno. Mi dissero che stavo morendo, mia moglie era incinta, ma non avrei vissuto tanto a lungo da vedere nascere mio figlio. Nello stesso tempo l'IRS mi disse che mi avrebbero preso la casa. Poi ci fu il terremoto di Los Angeles e la casa fu distrutta, dissi all'IRS che se la potevano prendere!! In mezzo a tutto ciò arrivò James." Dopo il trapianto di fegato di Crosby, (cantò "Amazing Grace" durante la strada verso la sala operatoria) vide sua moglie Jan dare alla luce il figlio, e nelle successive 24 ore, scoprì di averne un altro. James Raymond era un musicista di 30 anni e il figlio adottato di Crosby di cui non ne sapeva l'esistenza. Adesso Raymond è parte integrale della band di Crosby e Nash e la R negli altri progetti di suo padre CPR. In questi giorni, ogni cosa Crosby e Nash facciano, sembrano essere invasi da una sorta di frenesia nel recuperare il tempo perduto. La soap opera di CSN&Y, ad esempio - dai tours negli stadi degli anni 70, dai litigi alle conciliazioni, sembra essere giunta ad un semplice tramonto. Ancora insieme nel 1999 con Looking Forward (solo il terzo album registrato in studio dal quartetto dal 1970) hanno fatto due tours di riunione. Sono stati i più produttivi CSN&Y che ci siano mai stati. Allora, com'è cambiata la dinamica negli anni? "CSN&Y sono sempre stati una chimica completamente differente" spiega Crosby "ma è stata esplosiva. Stephen e Neil sono entrambi bravissimi musicisti ed esseri umani dal carattere molto forte. Con me e Graham con entrambe il culto della canzone. E' per questo che ho voluto Neil nella band in primo luogo. Ricordo che ero seduto con lui nel bagagliaio dell'auto, in un parcheggio e mi cantò quattro canzoni in fila. Alla fine ne ero stupito. Pensai "Questo ragazzo è qualcosa di diverso!!"
"C'è tanto ego e testardaggine ora" ammette Nash "ci dovrebbero essere compromessi e amicizia. La nostra relazione è meglio di allora e vogliamo che sia così". Crosby ammette subito il ruolo avuto nel psicodramma di CSN&Y: "Ci sono state molte volte in cui noi abbiamo pensato che non saremo più tornati insieme. Sebbene noi amassimo l'un l'altro la nostra musica, Stephen ed io eravamo entrambi teste di….Molto differenti l'uno dall'altro, anche nel modo di vivere". "Stephen è molto meglio ora di quanto lo sia mai stato" dice Nash "si sta sforzando di essere meno caustico, ascolta di più, perché noi lo ascoltiamo di più". L'unico che fermi un'altra pow-wow reunion apparentemente sembra che sia Neil Young. "Qualsiasi cosa Neil voglia fare, io la farò" aggiunge Crosby "Ma tocca a lui. Gli ho parlato e lui sa ciò che sento, anche se non voglio trascinarlo per la manica: Mi piacerebbe fare ancora della musica con lui, è eccitante". Sono a tre quarti della strada, alla fine di questo mese CSN saranno in tour nel Regno Unito e in Europa. Si dice che sia spettacolare e, sulla scia del tour di Crosby & Nash di febbraio, dovrebbe proprio essere così. Questi spettacoli sono stati caldi, impregnati di dichiarazioni di armonia: due vecchi uomini da palcoscenico che riprendono il filo di un tempo politicamente conscio. Come è evidenziato nell'album dello scorso anno di Crosby-Nash, hanno chiaramente molto da dire. Entrambi seguaci della campagna elettorale di Kerry per la presidenza e sono intensamente consapevoli dei terribili effetti dell'amministrazione di Bush. Dal vivo, lo fanno notare, aprendo con un classico di Nash del 1971 "Military Madness". "Non vogliamo che qualcuno pensi che avessimo contribuito a portare Bush alla Casa Bianca" enfatizza Nash. "La gente sa da che parte stiamo" aggiunge Crosby, "ma abbiamo bisogno di dare una voce. Quella voce che è stata fatta pesantemente tacere dalla gente di potere. La metà piena della popolazione non crede alla guerra in Iraq, al Presidente o ai valori esposti dalla Casa Bianca. Questa gente sta facendo un grande danno alla nostra Costituzione,alla nostra ecologia e alla nostra economia. Il governo ti può arrestare solo pensando che tu possa essere collegato ad un terrorista. Possono portarti via e tenerti quanto vogliono. Questa non è America, non è quello che la Costituzione intende". Aggiunge Nash "Sta quasi diventando uno stato di polizia. Noi non vogliamo mettere il dito nella piaga, ma lo faremo finchè le cose non cambieranno. Supporteremo un Presidente con valori morali e senso di compassione nelle cose che fa". Proprio un punto fermo, Crosby e Nash sono stati fedeli ai loro impulsi originali. Un rifugio creativo da CSNY, i concerti del duo sembrano catturarli alla maggior competizione, cambiando delicati suoni acustici e dolci armonie. La miscellanea di stili rimane una costante: "Non ho mai ascoltato pop alla radio" dice Crosby: "Ho ascoltato il Jazz dei tardi anni 50: Dave Brubeck, Chet Baker, Jerry Mulligan. Naturalmente mi hanno portato a Miles Davis e Coltrane. C'è una differenza strutturale di accordi e del modo di accostare le cose. Penso che la nostra differenza sia la forza di quello che facciamo. Hai a disposizione più colori per dipingere". "Portiamo qualcosa che ci porta a cercare dell'altro" dice Nash "La prima volta che ho sentito le canzoni di Crosby, non sapevo cosa pensare. Queste strane canzoni che sembravano non andare da nessuna parte. Non erano canzoni normali!!!! Questo è un pazzo!! Dov'è il coro?" Arriva il giorno di fare del rock, cosa hanno lasciato dietro? "Penso che siamo riusciti a toccare il cuore della gente" afferma Nash "far ridere la gente e forse farla pensare ai problemi di cui non è consapevole. Penso che noi abbiamo dato buoni valori per denaro durante tutte le nostre vite, perché ci siamo basati su questo: vale la pena di cantare questa canzone? Ha questa canzone una ragione di esistere? Si merita di vivere ed essere condivisa?" "Penso di aver aiutato a respingere qualche busta e fare qualcosa di bello per l'universo" aggiunge Crosby "Se puoi fare questo, ti senti abbastanza completo".

Cosa cazzo non va in me?

Le canzoni autobiografiche di CSN

"SHADOW CAPTAIN" CSN 1977
Insieme su un disco per la prima volta dal 1969.La confusione di Crosby nella complessa relazione di CSN appare nella frase: Chi guida la nave/ sognando attraverso i mari/girando o cercando/ ogni cosa ti faccia piacere?

"INTO THE DARKNESS" DAYLIGHT AGAIN 1982
Con Crosby in discesa libera nell'inferno della droga, l'ode di Nash al suo migliore amico, è più un aiuto che una speranza: Ne valeva la pena?/Nessuno lo può dire/ Vedo il tuo viso pallido come un fantasma/nel tramonto ti osserviamo navigare.

"WASTED ON THE WAY" DAYLIGHT AGAIN 1982
L'inno di Nash per la desiderata riunione di CSN- scritta mentre lui e Crosby erano distanti- fu un sorprendente top ten nelle classifiche USA. Rimpiangendo gli anni perduti, Nash canta: "Così tanto tempo per sistemare le cose che hai cambiato"

"PENGUIN IN A PALMTREE" CROSBY/NASH 2004
Scritta nel mezzo della sua stessa crisi artistica, Nash ritrova se stesso stimolato ed ispirato dal suo vecchio amico Crosby "Ero depresso" spiega Nash " mi chiedevo che valore avessi. Ho chiesto a David: cosa non va in me? E lui mi rispose " tu vivi in paradiso, ma non mostri troppo i tuoi sentimenti. Sei come un pinguino su una palma".


intervista di Rob Hughes 
traduzione in italiano di Eurosia Carozza

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