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Crosby & Nash a Roma, 2005: un incontro con la storia (cronache da fan!)


di Salvatore Esposito, Rockinfreeworld


Sono passati quasi due mesi, da quella magica serata con David & Graham all'Auditorium a Roma, e il ricordo è ancora freschissimo nella mia mente. A contribuire ad alimentare una certa nostalgia per quei momenti, stamattina mi è arrivato il bootleg del concerto, gentilmente offertomi dai cari Stazio e Cosmo, che ho conosciuto durante il concerto e con cui ho stretto una bella amicizia. Dicevo della nostalgia...è vero. Ad ascoltare questo splendido bootleg, il primo sentimento che è emerso è quello della nostalgia. Pagherei miliardi perchè si ripetesse quella serata. Non parlo solo del concerto, perchè ormai con il tour italiano di CSN alle porte, diventa una cosa abbastanza fattibile e a breve, ma parlo di tutto il contorno, dell'atmosfera, degli amici incontrati, del viaggio o meglio folle corsa verso Roma, dei miei deliri, della faccia di mio fratello quando ha sentito le prime note, sempre della sua faccia quando ha sentito gli assoli di Dean Parks. Quelli per me sono stati momenti imperdibili. E per non parlare del caro Enrico, mio amico e compagno di avventure musicali (a venire) che da amante degli U2 qual'è, ha sentenziato a metà serata...qualcosa come: "Sono grandissimi" per poi ammutolirsi di fronte a tanta grandezza. Voglio tornare alla mia cronaca da fan (dopo quella giornalistica per www.ilpopolodelblues.com). Già prima di partire la mia tensione era alle stelle, ma ha raggiunto livelli leggendari sulla Napoli-Roma quando, io alla guida, andavamo ad una media di 190 Km/h. In macchina non volava una mosca, si sentiva solo DeJa-Vù a palla. Nella concitazione generale, sono stato autore anche di una manovra da codice penale nel pieno dell'autostrada, quando per imboccare l'uscita di Roma, ho letteralmente tagliato la strada ad un camion mastodontico che mi ha lanciato una strombazzata kilometrica. Arrivati a Roma, dopo aver parcheggiato, abbiamo incontrato il nucleo storico di Wooden Nickel (Stefano "Mr.Soul, Stefano Fedele e Francesco Lucarelli) con i quali abbiamo fatto due chiacchiere e parlato un po' dei concerti precedente a Torino e a Trento. La mia calma apparente nascondeva un ansia quasi fantozziana, che è scemata quando sono partite le prima note di Military Madness. 
Era la prima volta per me che assistevo ad un concerto di Crosby & Nash e non vi nascondo che mi sono emozionato in modo incredibile (nonostante ormai un po' per il mio lavoro un po' per la disillusione che ormai mi porto dietro, avrei dovuto farci il callo). Il concerto in se, è stato meraviglioso, nonostante Crosby non fosse in perfette condizioni fisiche. Sul palco è passato il meglio delle loro produzioni soliste e di quelle insieme compreso un brevissimo accenno a Chicago, che ho richiesto per 3 volte a gran voce (la tensione fa bruttissimi scherzi). Tra i momenti che difficilmente cancellerò, segnalo una strepitosa Just Song Before I Go, Critical Mass/Wind On Water assolutamente da brividi, una magnifica Winchester Catedral, dedicata da Nash a Francesco Lucarelli!!, Milky Way Tonight, Jesus Of Rio, DeJa Vù con Croz in gran spolvero e i due bis finali (che ho seguito ad un centimetro dal palco) Our House (sentirla con la propria ragazza vicino è veramente indimenticabile) e Teach Your Children. Il post-concerto ci ha riservato la sopresa più grande. Quando ormai eravamo diretti alla macchina, io ho preso al volo una decisione molto arbitraria (incontrare Crosby & Nash) così scaltro come una faina di notte, mi sono allontanato verso il tour bus, con i miei compagni di avventura che arracavano sulle scale della Cavea dell'Auditorium. Giunti finalmente ad un passo dal backstage ci siamo fermati ad aspettare, intanto mio fratello è sgusciato via come una marmotta, e si è infilato dentro nel backstage (lui dice di essersi messo proprio di fianco a Nash che parlava con Zaccagnini...io gli credo poco). Io l'ho seguito. Appena ho tentato di avvicinarmi sono stato rispedito fuori. Ero troppo vicino per desistere, così ho atteso un paio di minuti e quando sono usciti Crosby & Nash, mi sono avvicinato a loro. Crosby non si è trattenuto, perchè ci ha detto di non stare molto bene, mentre Nash si!!! Gli ho chiesto di autografarmi il loro primo album (ristampa digipack formato lp) e lui ha accettato con molto piacere, quasi complimentandosi per la bella confezione del disco. Mentre stava salendo sul tour bus, gli ho chiesto se voleva fare una foto con me e con grande disponibilità ha accettato. Che dire...è stata un esperienza magnifica. Ho tra l'altro parlato con Dean Parks a cui ho fatto i miei complimenti, meritatissimi perchè ha fatto un lavoro davvero superbo su alcune canzoni.


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